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Il tetrodo a fascio è usato sovente come valvola di potenza al posto del pentodo per il quale si propone come alternativa.
E' stato originariamente progettato e proposto per aggirare il brevetto Mullard (Philips) per il pentodo e nel contempo aggirare il problema degli elettroni che vengono estratti dall'anodo per emissione secondaria.
Nel 1933 venne brevettato il primo tetrodo a fascio.
Di seguito viene descritto nel dettaglio il funzionamento:
Gli elettroni vengono emessi dal catodo vengono regolati dalla griglia di controllo, passano attraverso la griglia schermo e a questo punto vengono focalizzati in una ristretta regione spaziale dalle placchette che differenziano il tetrodo a fascio dal tetrodo e formano un punto spaziale di potenziale negativo (in pratica una concentrazione di elettroni) che respingono gli elettroni emessi per emissione secondaria dall'anodo verso quest'ultimo.
Praticamente si tratta di un espediente che crea di fatto una ulteriore griglia fittizia di soppressione sfruttando la geometria dello spazio e la repulsione elettrostatica.
Nel disegno sopra si vede un tetrodo a fascio in sezione. |
A sinistra l'immagine di un tetrodo a fascio kt88. |
Sopra: Doppio tetrodo a fascio 5894, valvola nata per l'amplificazione push-pull in radiofrequenza, adattabile all'utilizzo come amplificatore stereo single-ended per audiofrequenza.
Sopra: Doppio tetrodo a fascio 5894, altri particolari della valvola.