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Esistono sostanzialmente due tipi di provavalvole: quelli che controllano l'emissione di elettroni da parte del catodo e quelli che controllano anche la transconduttanza del tubo in esame.
Nessuno dei due tipi è affidabile al 100% specie quando la valvola è inserita in un circuito critico, per cui una piccola variazione delle caratteristiche della stessa posso pregiudicare il funzionamento di tutto il circuito.
E' doveroso riportare che molti riparatori di apparati elettronici valvolari non reputavano necessario il provavalvole, procedevano semplicemente rimpiazzando la valvola sospetta con una nuova, se il problema era risolto tutto finiva li, altrimenti procedevano con l'analisi del circuito e degli altri componenti.
Il provavalvole risultava necessario (e in questo caso serve il tipo che misura la conduttanza mutua) solo nel caso di dover selezionare coppie di valvole il più possibile uguali, come nel caso degli amplificatori audio stereo (sia single-ended che push-pull).
E' la tipologia più semplice (il tipico esemplare è quello distribuito in kit da Scuola Radio Elettra Torino ai suoi allievi), la valvola termoionica viene trattata come se fosse un diodo e vengono in genere eseguite due prove.
La prima consiste nel verificare che gli elettrodi della valvola non siano in cortocircuito, la seconda prova consiste nell'alimentare il filamento, polarizzare l'anodo con una tensione positiva rispetto al catodo e verificare il passaggio di corrente, chiaro sintomo che il catodo emette elettroni e l'anodo li riceve instaurando una corrente all'interno della valvola. Se questo succede la valvola viene considerata funzionante.
Tutti gli elettrodi eventualmente presenti oltre al catodo e all'anodo vengono collegati all'anodo.
In genere la tensione utilizzata per fare la prova è molto inferiore a quella di funzionamento della valvola, non serve alimentare la valvola con la tensione nominale per verificarne la conduzione.
Oltre a queste due prove ve ne è una ulteriore che è possibile eseguire con questo metodo qualora la valvola abbia superato il test e sia risultata buona: la determinazione empirica della durata della valvola. Si effettua togliendo la tensione ai filamenti e valutando il tempo in cui decade l'emissione, oppure abbassando la tensione dei filamenti e valutando di quanto si abbassa l'emissione.
Si tratta di prove empiriche atte a verificare quantitativamente l'emissione di elettroni.
Un catodo in forma emette molti elettroni e alimenta attorno a se una nube elettronica consistente che funge da volano nell'alimentare il flusso di corrente nella valvola, un catodo in procinto di esaurirsi produce una nube elettronica meno consistente e di conseguenza valutando questo si può determinare (in modo empirico) la vita residua della valvola.
Questa prova sarebbe meglio eseguirla confrontando il comportamento di una valvola nuova con quella in esame per valutare direttamente le differenze, il che rende l'esperimento un po' meno empirico e più preciso.
Si tratta di un provavalvole che simula il funzionamento della valvola termoionica in un circuito in cui la stessa è usata come amplificatore.
In pratica questo tipo di provavalvole ha una serie di commutatori per variare la tensione anodica e la tensione di griglia schermo per fornire una corretta polarizzazione alla valvola, mentre alla griglia di controllo viene (nei più complessi) inviata una tensione alternata sovrapposta alla continua di polarizzazione.
In questo modo misurando la variazione di corrente nel circuito anodico si può determinare la conduttanza mutua della valvola in esame e di conseguenza l'amplificazione. Questo tipo di provavalvole è adatto a fare le selezioni per accoppiare valvole simili negli amplificatori finali stereo hi-fi sia che si voglia selezionare valvole per i finali push-pull sia che si vogliano accoppiare valvole per i due canali (di uno stereo) single-ended al fine di avere la stessa amplificazione.
Questo tipo di provavalvole è più preciso di quello ad emissione, permette di eseguire un controllo più rigoroso, tuttavia per contro è molto più costoso e molto più difficile da utilizzare.
Quindi ha avuto una minor diffusione di quello ad emissione, ne sono stati fatti diversi modelli per uso militare (come ad esempio l'HICKOK I-177) e ancora ora sono reperibili alle fiere dell'elettronica surplus a costi molto alti.
L'unico ambito in cui ha senso nel presente (2014) utilizzare un tale strumento è per selezionare valvola da accoppiare, perso tuttavia che se dovessi fare una cosa del genere preparerei un circuito ad-hoc.
Posseggo diversi provavalvole, e penso che ne comprerò altri se me ne capiterà l'occasione ma non certo per usarli, solo a fini di collezionismo.