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Indice Argomento Corrente |
1) Di cosa si tratta |
2) Materiale occorrente |
3) Procedura di costruzione |
4) Modifica per rendere la sonda più sensibile alle alte frequenze |
Si tratta di un attrezzo molto utile ma anche relativamente semplice da realizzare.
E' in effetti una semplice bobina costruita in modo da essere particolarmente sensibile ai campi magnetici ad alta frequenza.
E' avvolta in aria in modo da non risentire delle perdite per isteresi di un qualsiasi nucleo di ferrite. Il nucleo su cui è avvolta deve avere una dimensione minuscola in modo da poter infilare il tutto in spazi angusti per eseguire le misure e anche a vantaggio della precisione nel posizionamento.
L'unica difficoltà è nell'avvolgere il filo di rame smaltato di sezione molto piccola sul supporto (in questo caso plastico).
Nucleo plastico cilindrico o simile di piccole dimensioni.
Le piccole dimensioni sono essenziali per poterlo maneggiare facilmente e infilarlo in spazi molto piccoli, inoltre si limitano le capacità parassite in virtù della piccola quantità di filo di rame smaltato necessaria per avvolgerla.
Qualche metri di filo di rame smaltato di piccola sezione.
Nel mio caso ho smontato la bobina di un rele'.
Dovrà essere sufficiente per avvolgere una cinquantina di spire sul nucleo. Il numero di spire (50) è stato scelto per mediare fra sensibilità (maggior numero di spire=maggiore sensibilità ) e la capacità parassita fra le spire che deve essere limitata al minimo.
Un piccolo ritaglio di basetta millefori.
Della colla tipo bostik.
Carta abrasiva fine.
Se avete la vista debole sarà necessario utilizzare un lente d'ingrandimento per maneggiare il filo smaltato.
Avvolgere 50 spire di rame smaltato sul nucleo in plastica.
Cercate di distribuire equamente il rame sul supporto.
Più sono le spire e più sensibile sarà la sonda.
Bloccare il filo con alcune gocce di collate (bostik).
Fare passare i fili terminali della bobina così costruita nei fori della basetta millefori.
Fissare la ferrite sulla basetta millefori con del bostik.
Passare leggermente della carta abrasiva di grana molto fine per asportare il sottile strato di smalto presente sul filo.
Saldare il filo su alcune piazzole.
Controllare che ci sia continuità elettrica fra i due fili che escono dalla bobina con un tester.
Prolungare il collegamento delle piazzole con due spezzoni di filo di rame per rendere più solido il tutto. I fili di collegamento vanno twistati per evitare l'induttanza parassita che trasformerebbe i fili in un elemento captatore rendendo meno selettiva la bobina.
Bloccare tutto con un po' di bostik.
A questo punto se avete un oscilloscopio basta collegare la sonda e avvicinarla ad un trasformatore acceso per vedere se funziona correttamente.
Tenete conto che la sonda è sensibile ai flussi magnetici che la attraversano assialmente e non trasversalmente.
Quindi potrete avere anche una chiara idea di come è orientato il flusso magnetico.
Nota: quando applicate il bostik aspettate sempre che sia completamente asciutto prima di procedere con la prossima operazione.
Nelle fotografie sopra, a sinistra la testa della sonda, ovvero il piccolo induttore che funge da sensore, al centro la misura di un flusso disperso di un trasformatore e a destra il segnale che si vede sull'oscilloscopio.
Questa è una operazione che ci permette di migliorare la sensibilità della sonda qualora fosse necessario.