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Le valvole NOS (new old stock) ovvero componenti nuovi, quindi mai usati, ma vecchi come data di fabbricazione è bene che prima dell'uso o del matching vengano trattate con la procedura di riattivazione descritta in seguito al fine di ricondizionarle prima dell'utilizzo.
Questo tipo di componenti lasciati ad invecchiare, nel tempo possono sviluppare un po' di gas all'interno (intrappolato in origine nel metallo degli elettrodi o nel vetro della valvola) che possono dare luogo a ionizzazione (il gas colpito dagli elettroni da origine a ioni positivi che poi vengono accelerati ed impattano sul catodo rovinandolo) con conseguente bombardamento di ioni degli elettrodi stessi o avere delle irregolarità nella distribuzione del torio o dell'ossido sulla superficie dei catodi.
Per ovviare a questi inconvenienti sfrutteremo il "getter" ancora presente all'interno per assorbire i gas e la temperatura del catodo e dell'anodo per attivare lo stesso.
Inoltre sia nel caso si tratti di valvole con il catodo in tungsteno toriato che rivestito di ossidi, ricondizioneremo il catodo per uniformare la superficie di torio od ossido.
Gas all'interno della valvola, entrando nello specifico:
In genere una valvola preamplificatrice lavorando su un segnale basso se non ricondizionata potrebbe avere un impatto molto rilevante sul rumore di fondo dell'amplificatore, meno influente sarà il rumore prodotto da una finale di potenza sempre che il gas all'interno non sia talmente tanto da produrre una scarica vera a propria.
Il rumore tende a ridursi spontaneamente con il tempo e l'utilizzo della valvola in quanto in seguito al riscaldamento della stessa gli atomi di gas vengono riassorbiti dal getter.
Questo processo dura parecchie decine ore in quanto il calore prodotto dalla valvola che funge da acceleratore del processo è più basso rispetto a quello prodotto durante la procedura di riattivazione che viene eseguita alla massima potenza della stessa.
In genere il rumore prodotto da una valvola con una piccola quantità di gas all'interno è del tipo Shot.
Il rumore prodotto invece da una valvola di potenza con una grossa quantità di gas è simile ad una autooscillazione a bassa frequenza ed è osservabile della luce pulsante all'interno della valvola stessa.
Alimentare il catodo con una tensione crescente, partendo da metà della tensione nominale fino ad arrivare alla tensione nominale in un tempo di almeno 4 ore.
Lasciare il catodo acceso per almeno 12 ore alla tensione nominale di funzionamento.
Collegare a massa tutte le griglie.
Applicare la tensione anodica portando la valvola al 25% della potenza massima (monitorando la tensione e la corrente applicate) poi nell'arco di un paio di ore portarla alla potenza massima incrementando linearmente la potenza dissipata (in conformità con la retta di carico della valvola stessa).
Mantenere la valvola alla massima potenza per un'ora.
Alla fine di questa procedura la valvola avrà riassorbito il gas presente all'interno senza traumi e sarà pronta per essere impiegata senza problemi.
Il gas è troppo quando innesca una scarica con effetto valanga all'interno della valvola stessa. E' visibile una luce all'interno della valvola stessa che evidenzia la scarica nel gas. Quando il gas è così tanto non è possibile riassorbirlo alimentando la valvola perchè gli ioni prodotti danneggerebbero il catodo prima che il gas possa essere riassorbito. In questo caso occorre scaldare gli elettrodi dall'esterno con un riscaldatore a induzione magnetica avendo l'accortezza di utilizzare una potenza inferiore a quella dissipabile dall'anodo della valvola ma comunque sufficiente per portare l'anodo ad alta temperatura.
Applicando il principio del vacuometro a ionizzazione si applica una tensione (qualche centinaio di volt in funzione del tipo di valvola) fra catodo e anodo senza scaldare quest'ultimo avendo l'accortezza di mettere in serie una resistenza (per limitare la corrente nel caso ce ne fosse bisogno).
Nel caso in cui la tensione di innesco sia più alta di quella disponibile si può utilizzare la stessa tecnica che si impiega per i tubi al neon, ovvero una induttanza posta in serie (reattore).
Il gas presente dentro la valvola si ionizzerà per effetto della tensione applicata e darà luogo a una corrente proporzionale alla quantità di gas presente nella valvola.
Verificare la corrente che passa per effetto della ionizzazione del gas prima e dopo il trattamento.
In questo modo si può verificare il buon esito dello stesso per quello che riguarda il riassorbimento di eventuali gas.
Se a fine trattamento non ci sono miglioramenti significativi ripetere lo stesso altre due volte e se la situazione persiste scartate la valvola.