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Perché spendere tanto tempo per realizzare un sito/libro come questo?
Prima di tutto perché in lingua italiana non ne esiste un altro, a parte qualche testo datato e di minor respiro come il famoso "Ravalico" e qualche nozione mal organizzata e imprecisa presente sul web (fatta eccezione ovviamente per il sito gemello del libro che state leggendo, audiovalvole.it).
Poi per condividere delle esperienze, per dare ad altri le basi per sperimentare e realizzare con le valvole delle apparecchiature che hanno il gusto del passato ma anche le potenzialità per esistere nel futuro.
Quando sono nati i transistor si pensava che le valvole sarebbero sparite, e così è stato in linea di massima.
Tuttavia ci si è resi conto che il suono che produce un amplificatore a valvole è di qualità migliore di quello prodotto da qualsiasi altro tipo di amplificatore.
Le giustificazioni possono essere tante, dalla semplicità del circuito che può contare al minimo 2 dispositivi attivi (valvole) per canale in uno stereo, oppure la stessa distorsione che inevitabilmente crea come tutti i dispositivi elettronici, al moto degli elettroni, perfettamente lineare nel vuoto e chi più ne ha più ne metta.
Senza contare l'inconfondibile suono prodotto dagli amplificatori per chitarra solid body e basso elettrico frutto di una distorsione particolare che solo le valvole possono produrre.
Certo un apparato a valvole è più costoso ma ci sono ancora persone che antepongono la qualità , in un'epoca che è dominata dalla quantità a basso prezzo del prodotto industriale-dozzinale.
Poi volendo possiamo parlare della bellezza di questi apparati, del momento magico in cui le valvole si accendono proiettando la loro luce calda e fioca nel buio della nostra stanza di ascolto e del nostro salotto.
La mia esperienza con le valvole è iniziata quando ero ancora un ragazzino, frequentavo un istituto tecnico in cui all'epoca venivano ancora usate anche le valvole oltre ai transistor, quindi come esercitazione ci fecero costruire accanto ai vari amplificatori e preamplificatori a transistor anche gli analoghi a valvole.
Dalla lastra di alluminio sagomata con la piegatrice per fare il telaio, fino al cablaggio dei componenti, dopo aver fatto i buchi per montare gli zoccoli e i trasformatori.
Quando alla fine del lavoro infilai la spina nella presa di corrente e vidi le valvole magicamente illuminarsi, mi innamorai di questi componenti.
E ne capii anche la pericolosità quando toccai un condensatore di stabilizzazione dell'anodica carico!!
Intendiamoci, questo mio amore non mi ha mai limitato, ho progettato circuiti basati su integrati, sistemi di controllo computerizzati e altro, ma nel cassetto ho sempre avuto anche delle valvole (e anche parecchie!!).
Per ragioni di stampabilità e numero di pagine con foto a colori il libro è stato realizzato in formato pdf ed epub. Lascio al lettore l'incombenza, se vuole di stamparlo su carta. La dimensione ottimale del foglio su cui stampare è il formato A4.
Varie foto "artistiche" di valvole.
Le valvole più belle quando sono accese sono quelle con catodo a riscaldamento diretto perché si accendono in modo simile ad una lampadina ed emettono la classica luce rossastra.
Varie foto "artistiche" di piccole valvole di segnale.
La valvola indipendentemente dalla dimensione ha sempre un fascino particolare. Non sarà performante come un mosfet ne piccola come un integrato ma in quanto a bellezza è imbattibile.