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Operazione inversa alla saldatura, più difficile da mettere in atto senza provocare danni.
E' indispensabile quando si vuole sostituire un componente o apportare delle modifiche.
Si impiega solamente nel caso si lavori con un circuito stampato (PCB) e non ha senso impiegarla per un cablaggio in aria.
In genere si utilizza una pompetta succhiastagno, un attrezzo a molla che aspira lo stagno fuso in precedenza dal saldatore.
Questo attrezzo è il meno costoso, esistono sistemi di aspirazione dello stagno molto migliori, ma molto più costosi che sono giustificati come spesa solo quando vengono usati quotidianamente, per esempio in un laboratorio di riparazioni.
Un'altra valida alternativa è la treccia di rame, una treccia di rame multifilare che posta sopra lo stagno fuso, con l'ausilio del saldatore lo assorbe inglobandolo.
Al termine dell'operazione, quando la treccia è satura di stagno, deve essere rimpiazzata.
Per i più spendaccioni esistono delle stazioni di dissaldatura ad aria calda, specialmente indicate per integrati e componenti smd.
Nel caso della pompetta succhiastagno acquistabile per pochi euro la procedura per dissaldare vuole che prima si carichi la molla della pompa poi si scaldi lo stagno da aspirare quindi prima che questi si raffreddi avvicinare la pompetta e con movimento veloce aspirarlo prima che solidifichi.
La cosa non riesce quasi mai perfettamente e si è costretti a ripetere l'operazione più volte.
Per la dissaldatura e quindi il recupero dei componenti ci sono alcune soluzioni molto efficaci:
Supporto vibrante dove fissare il circuito stampato e aria calda.
Praticamente si tratta di un vibratore che trasmette le vibrazioni al circuito stampato capovolto (con i componenti sotto).
La parte delle saldature viene scaldata con un forte getto di aria calda (pistola ad aria calda) che fonde lo stagno e le vibrazioni facilitano il distacco dei componenti che per gravità cadono.
Forte getto di aria compressa sulla saldatura scaldata con un comune saldatore.
Lo stagno schizza via lasciando il componente libero di staccarsi dallo stampato.
E' una tecnica che prevede dunque la dispersione dello stagno con un forte flusso di aria compressa con possibile proiezione di stagno incandescente.
Io personalmente uso questa tecnica che è efficace soprattutto per dissaldare integrati o componenti con molti pin che consiste nello scaldare lo stagno e poi "soffiarlo" via con un potente getto di aria compressa utilizzando un compressore da 8 bar.
Tecnica molto più "sporca" in quanto lo stagno viene proiettato dovunque ma molto più efficace che non aspirarlo. Basti pensare che la depressione che si ottiene con un aspiratore è inferiore al bar, mentre il compressore opera ad 8 bar.
Se vi venisse mai in mente di utilizzare una tale tecnica utilizzate occhiali protettivi per evitare che residui di stagno vi possano finire megli occhi.