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Sono condensatori con il dielettrico composto da aria, hanno capacità basse, dell'ordine del centinaio di picoFarad.
Sono generalmente condensatori variabili di sintonia, sono costituiti da un pacco di lamine metalliche mobili elettricamente collegate fra loro a gruppi che muovendosi, si sovrappongono ad altrettante lamine fisse collegate anche queste elettricamente fra loro, e nel momento della massima sovrapposizione si ha la massima capacità . Sono usati nelle applicazioni a radiofrequenza fino alle VHF e UHF.
Hanno un grande isolamento e un'alta tensione di rottura, anche in caso di perforazione del dielettrico essendo questi l'aria sono autoripristinanti e hanno basse perdite e bassa induttanza parassita.
Hanno una struttura estremamente solida e priva di tolleranze nelle parti mobili, per ridurre fenomeni di variazione di capacità legate alle vibrazioni.
Questa parte poco centra con l'amplificazione del suono, serve solo per cultura generale.
Nell'immagine di fianco un condensatore in cui il dielettrico è l'aria, si tratta di un condensatore variabile a più sezioni (6 per la precisione) di derivazione militare, smontato da una radio militare. |
Un particolare della robusta realizzazione in acciaio. Si intravede il supporto della parte mobile del condensatore variabile, che gira con estrema precisione su cuscinetti. |
Un particolare di tre delle sezioni del condensatore ad aria, accoppiate meccanicamente ma isolate dal punto di vista elettrico. |
Sotto sono riportate in picoFarad le capacità massime delle varie sezioni del condensatore variabile. La parte è realizzata in bachelite di grande spessore per conferire rigidità e quindi stabilità al condensatore. |
Nei circuiti di sintonia moderni sono stati rimpiazzati prima dai diodi varicap poi dalla sintesi di frequenza a PLL.
Attualmente hanno un impiego amatoriale legato agli accordatori d'antenna e altri circuiti selettivi utilizzati dai radioamatori.