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Si tratta di una chitarra priva di cassa armonica allo scopo di annullare l'effetto Larsen.
Questo tipo di cassa non è microfonata ma fornita di un certo numero di pick-up magnetici che traducono in segnale elettrico il movimento delle corde metalliche all'interno di un campo magnetico generato dagli stessi pick-up.
In genere per verificare la qualità dello strumento è bene suonare lo stesso senza amplificazione per verificare il suono prodotto.
Infatti gli stadi successivi lavorano sulla base del suono prodotto dalla chitarra, quindi se la chitarra funziona bene potremo sempre cambiare i pickup o l'amplificatore, ma se il suono è pessimo in partenza non potremo fare quasi nulla per migliorarlo.
Tre immagini di una chitarra elettrica solid body derivata dalla Fender Telecaster in cui si possono vedere due pick-up single coil e i relativi comandi di volume e selezione.
Si nota che il pick-up nero è ad altezza differenziata rispetto alle corde in quanto le corde più grosse che producono suoni di frequenza più bassa hanno una massa molto maggiore di quelle che emettono suoni più acuti (più piccole come diametro).
Quindi le corde più piccole come diametro influenzano di meno il campo magnetico prodotto dal pick-up e, quindi vanno poste più vicine allo stesso per produrre un segnale elettrico di ampiezza uguale.
Vista di una chitarra elettrica solid body | Pick-up single coil di una chitarra elettrica con riferimento dimensionale | Pick-up single coil di una chitarra elettrica con riferimento dimensionale |
Per capire come amplificare uno strumento prima di tutto dobbiamo analizzarlo e capire che tipo di suono produce.
Guardando le note emesse si può facilmente calcolare banda di frequenze emesse, ma questo non è esaustivo dell'argomento in quanto occorre tenete conto di due fenomeni fisici che contribuiscono ad aumentare tale banda, i battimenti e le armoniche.
Tenendo conto di questo si può ipotizzare che la banda di frequenze che è possibile produrre copre tutto lo spettro delle frequenze udibili, quindi il limite sarà legato alle frequenze riproducibili dal nostro sistema di amplificazione e diffusione del suono e dal nostro gusto personale.
Nota: Le foto sono state realizzate nel laboratorio di Rolando Mariani liutaio specializzato nella realizzazione di questo tipo di chitarre elettriche.
Le corde di una chitarra elettrica (a 6 corde) oscillano da una frequenza minima di 82,41Hz ad una massima di 1318,51Hz.
Questo è un dato di massima che lascia il tempo che trova per i seguenti motivi:
Oltre ai toni puri la chitarra produce anche un certo numero di armoniche che hanno frequenza multipla della fondamentale, il distorsore ne genera di ulteriori per cui si arriva abbondantemente oltre i 10KHz.
Il fenomeno dei battimenti produce frequenze somma e differenza di due note fondamentali, quindi il range di frequenze prodotte si può spostare anche di molto verso il basso arrivando a produrre frequenze di 25Hz.
Se utilizziamo l'octaver avremo frequenze di un'ottava sotto rispetto alle fondamentali.
Nel disegno sopra come si strutturano le vibrazioni sulla corda della chitarra senza nessun tasto pigiato, come si nota le armoniche sono di ampiezza decrescente rispetto alla fondamentale.
In realtà la generazione o meno delle armoniche dipende molto dal punto in cui viene pizzicata la corda.
Ovviamente i pickup captano la vibrazione della corda che li sovrasta nel punto in cui sono collocati, quindi il suono prodotto cambia radicalmente in funzione della posizione dei pickup.
Il fenomeno dei battimenti fa in modo che quando suoniamo due note contemporaneamente avremo all'uscita del pickup le due note più un segnale somma delle due frequenze e un segnale differenza delle due frequenze. Quindi se per esempio suoniamo a vuoto insieme la sesta e la quinta corda che corrispondono a circa 82Hz e 110Hz otterremo all'uscita del pickup 82Hz, 110Hz, 110+82=192Hz e 110-82=28Hz. Per questo motivo il range di frequenze che arrivano al nostro amplificatore copre praticamente tutta la banda del segnale audio. Le frequenze più alte e più basse vicine ai limiti della gamma audio difficilmente verranno udite dal nostro orecchio (ad esempio il mio sente da 30-40Hz fino a 14KHz e non sono neanche particolarmente sordo!) ed è anche inutile se non fastidioso amplificarle e diffonderle, ammesso di riuscirci.
È costituito dalle quattro fasi che rappresentano il volume di un suono emesso da uno strumento nel tempo.
Attack: È il tempo che impiega il volume per passare da zero al suo valore massimo. In una chitarra coincide con il momento in cui viene sollecitata una o più corde.
Decay: Rappresenta il tempo che il suono impiega a passare dal volume massimo raggiunto durante la fase di attack al volume di sustain.
Sustain: Volume che si mantiene dopo la fase di attack. In una chitarra elettrica è influenzato dalla massa della corda e dalla distanza fra la stessa e il pickup e dall'impiego di effetti come il compressore, il distorsore, l'overdrive.
Release: In questa fase il volume diminuisce fino al valore 0. Il qualche caso si giunge a questa fase in modo non uniforme se si utilizzano per esempio dei soppressori di rumore che tagliano il suono sotto un certo livello.