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Lo schema in basso riporta un tracciacurve che rileva se collegato alla rete elettrica 50 curve al secondo.
Quindi possiamo campionare un numero infinito di punti della curva perché la stessa ha un andamento periodico.
Per loro natura questi strumenti possono tracciare qualsiasi tipo di curva di qualsiasi componente lineare e non.
L'unica differenza è nella tensione massima applicata e le eventuali polarizzazioni di griglia controllo e schermo nel pentodo, base nel transistor e gate nel mosfet.
A sinistra lo schema di principio di un tracciacurve digitale. |
A sinistra lo schema di principio di un tracciacurve digitale simile al precedente ma in cui il riferimento di misura è stato spostato al polo positivo per evitare di avere la resistenza R3 fra il catodo e la massa di alimentazione. |
A sinistra lo schema completo di taratura attraverso i trimmer T1 e T2 e di protezione degli ingressi del ADC con gli zener D3 e D4 che vanno scelti in base alla massima tensione ammessa all'ingresso del ADC. |
Il convertitore ADC (Analog to Digital Converter o convertitore analogico digitale) ha un tempo di misura che è diverso da zero.
Per produrre la coppia di coordinate per l'asse cartesiano dove verrà rappresentata la curva prima misuriamo un valore, ad esempio la tensione anodica e poi l'altro, ad esempio la corrente anodica.
Nel tempo che intercorre fra le due misure i valori cambiano, quindi prendendo ad esempio il caso precedente quando misureremo la corrente la tensione sarà già variata.
Quindi avremo un errore.
Tanto più è veloce il ADC tanto più l'errore è piccolo e trascurabile.
Il secondo errore è quello di quantizzazione, il ADC può rappresentare solo grandezze finite e approssima sempre il valore reale facendolo coincidere con la sua scala per difetto o per eccesso.
Un ADC ad esempio da 10 bit ha 1024 possibili valori di lettura.
Se il fondo scala è 5 volt il minimo valore che può misurare è 5/1024=4,8828mV.
Tutte le misure che il ADC eseguirà saranno approssimate ad un multiplo di tale numero.
Se si usa un partitore l'errore sarà proporzionale al rapporto di partizione.
In generale per avere un errore più basso possibile occorre usare un range di tensioni da misurare che va da zero alla tensione massima ammessa all'ingresso del ADC.
Il vantaggio principale è di poter produrre punti di misura infiniti.
In realtà i punti di misura sono finiti e corrispondono numericamente ai valori finiti che il ADC può rappresentare all'uscita.
Se il ADC è a 8bit avremo all'uscita 256 valori diversi, quindi il numero massimo di punti di misura saranno 256.
Lo stesso vale per un ADC da 10bit che rileverà la tensione al suo ingresso ottenendo 1024 punti misurati.
Un altro vantaggio di questo metodo è quello di poter tracciare la curva oltre del componente altre la caratteristica di massima dissipazione in quanto la tensione efficace applicata e la metà utilizzando solo una semionda.
Un altro metodo più sofisticato per rilevare le curve caratteristiche è quello di inviare al componente in esame una tensione a gradini comandando l'alimentatore con un microprocessore che per ogni gradino esegue anche la misura di tensione e corrente.
In questo modo si ha la rilevazione di una curva completa in un solo passaggio.