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In questa parte trattiamo un caso reale articolando l'intervento secondo la seguente procedura:
Costruzione di una o più sonde isolate (quindi con trasformatore) atte a misurare il disturbo.
Misura del disturbo.
Determinazione dello spettro di frequenza del disturbo.
Possibile soluzione del problema.
In genere una sonda non basta per avere una buona panoramica di tutte le frequenze che interessano. In genere se ne utilizza una adatta alle frequenze più basse, da una decina di Khz fino a 500-600Khz e una che copre la restante gamma di frequenze fino a 3Mhz.
Dopo aver costruito la sonda occorre ricavare la curva di equalizzazione con un generatore di funzioni e un oscilloscopio a 2 canali.
Questo serve per poter risalire dal valore misurato al valore reale della tensione a monte del filtro.
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Una volta costruite le sonde e verificato la rispettiva banda e attenuazione colleghiamo l'oscilloscopio all'uscita della sonda e la rete elettrica all'ingresso.
Misura del rumore nella linea elettrica usando la persistenza dell'immagine sull'oscilloscopio. |
Sotto un'immagine dello spettro delle frequenze interessate.
Come vedete la frequenza fondamentale del disturbo è a 17KHz e sono presenti tutte le armoniche successive.
Frequenza troppo bassa per fare misure attendibili con questa sonda che non ha una risposta lineare per l'intervallo di frequenze che ci interessano.
Passiamo alla sonda per la misura delle frequenze basse.
Misura del rumore nella linea elettrica usando la persistenza dell'immagine sull'oscilloscopio. |
Misura del rumore nella linea elettrica aggiungendo una fonte di rumore nota. |
Si può agire filtrando le utenze che sporcano la tensione della rete elettrica o filtrando la tensione che alimenta gli utilizzatori critici.
Nel nostro caso di studio occorre un filtro che attenui considerevolmente da 17Khz in su.
Il miglior caso si avrebbe con un filtro passa basso con frequenza di taglio appena superiore alla frequenza di rete (50-60Hz).
Tuttavia un tale filtro dovrebbe avere una induttanza e una capacità molto alte, quindi sarebbe molto ingombrante.
Inoltre avrebbe, in funzione dell'induttanza necessariamente grande, una resistenza serie considerevole, quindi delle perdite considerevoli e quello che è peggio alimenterebbe le nostre utenze con una tensione più bassa di quella di rete.
Tenendo conto di questo si progettano i filtri in modo da attenuare le frequenze di disturbo che con maggiore probabilità, che sono in genere a frequenze abbastanza alte in rapporto a quella di rete.
Normalmente ci sono due approcci diversi che si adottano, diversi come efficacia e come costi: il filtro di rete LC a singola o doppia cella e il gruppo di continuità o, nel caso migliore una combinazione dei due.
Il filtro LC è meno costoso ma anche di minor efficacia, filtra in maniera decente i disturbi di frequenza abbastanza alta, ha un ingombro limitato, tale da renderlo compatibile con il montaggio dentro alcuni alimentatori, come quelli impiegati per i computer.
Il gruppo di continuità elimina completamente i disturbi e in aggiunta condiziona perfettamente la tensione di rete, abbassandola se troppo alta e alzandola se troppo bassa.
Ha un ingombro e un peso considerevoli, avendo a bordo un certo numero di batterie in genere al piombo-acido che fungono da riserva di energia e talvolata genera egli stesso dei disturbi.