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Quando immettiamo un segnale sinusoidale e frequenza Fn in un amplificatore alla sua uscita avremo una copia del segnale originario più alcune delle sue armoniche superiori per effetto della non linearità dell'amplificatore.
Questo genere di distorsione è detto armonica.
Se per esempio immettiamo un segnale Fn di 1000 Hz all'uscita avremo 1000 Hz + (Fn*2) + (Fn*3) + .... (Fn*n).
Come vedete si tratta di multipli di Fn ovvero distano da Fn una ottava, due ottave e così via.
In genere il valore assoluto di queste componenti tende a decrescere nella misura in cui distano da Fn.
Negli amplificatori Hi-Fi per essere definiti tali la somma di tutte queste armoniche deve essere inferiore all' 1%.
Negli amplificatori per chitarra elettrica si arriva a valori molto più alti, anche del 10% (canale non distorto).
In passato si usavano svariati strumenti appositamente costruiti allo scopo che eliminavano con sistemi di filtraggio o per sottrazione in controfase la frequenza fondamentale e misuravano poi tutto quello che rimaneva.
Oggi (2016) la stessa cosa si può fare con semplicità utilizzando un analizzatore di spettro che ha quasi sempre, nei modelli per computer come il picoscope o Visual Analizer, che utilizza la scheda audio con risoluzione fino a 24 bit, la funzione già integrata.
In altre parole basta pigiare un tasto.
E in più si possono valutare separatamente tutte le armoniche.
E' da ricordare che in una scala musicale le note della seconda ottava sono ottenute moltiplicando per due la frequenza delle note della prima ottava e così via.
Quindi mancano le ottave dispari che all'udito producono una stonatura.
Con questo strumento è possibile valutare separatamente tutte le armoniche quindi valutare l'incidenza delle armoniche dispari.