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Di seguito le foto del desolfatatore realizzato su basetta millefori.
Nota: nelle foto mancano i due condensatori di speed-up C6 e C7 che sono stati messi per migliorare la commutazione e lo spegnimento dei transistor T1 e T2.
Come prima cosa occorre cambiare la lampadina (usata come ripiego nel prototipo) con un carico più stabile, un resistore anti induttivo di buona qualità e alta potenza che carichi la batteria con almeno un paio di ampere.
Di conseguenza il transistor T2 scalderà un po' quindi sarà opportuno munirlo di una piccola aletta di raffreddamento.
In genere questo transistor ha una tensione Vce di saturazione di circa 2V, se passa una corrente di 2A dissipa circa 4Watt che diventano 2W se si calcola il duty cycle dell'onda quadra.
Mettere un diodo fast recovery (diodo Schottky) al posto di D3, limiteremo le extratensioni ai capi del transistor.
Mettere una piccola aletta di raffreddamento sul transistor T1 (per pura precauzione).
Mettere un trimmer per variare la frequenza dell'onda quadra che genera l'extratensione al fine di ottimizzare la generazione dell'extratensione eliminando i tempi morti.
Il tempo ottimale di interdizione del transistor T1 dovrebbe corrispondere al tempo di smorzamento di eventuali oscillazioni in uscita.
Con un trimmer si potrebbe tarare in corso d'opera.
Mettere un rele con il contatto normalmente chiuso in parallelo all'interruttore S1 alimentando la bobina con la tensione della batteria da ricaricare, in modo da attivare l'extratensione solo quando la batteria è attaccata al circuito.
Sopra, lo schema del desolfatatore nella versione in cui è autoalimentato dalla batteria, senza bisogno di un alimentatore esterno.
In questo caso la desolfatazione avviene durante la scarica della batteria, ci sono molti desolfatatori commerciali che si basano su questo principio, tuttavia per logica siamo portati a pensare che funzioni meglio quello che lavora durante la carica in quanto è in questa fase che i cristalli di solfato di piombo devono essere riassorbiti.
Questo schema che è il precedente leggermente modificato lo abbiamo riportato per completezza.
L'alimentazione avviene tramite L2 che funge anche da bobina di blocco per gli impulsi ad alta tensione prodotti da L1.
E' stato anche aggiunto il condensatore C8 di bassa capacità che serve per meglio eliminare i residui dei disturbi che arrivano da L1 e il diodo D6.
R9 e DZ1 limitano la massima tensione di alimentazione dell'integrato a 12 Volt.